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Una piccola parentesi…”Di qualsiasi uomo si può fare un uomo” (Giovanni Amos Comenio 1592-1670)

Il 1° Settembre si celebra la Giornata per la salvaguardia del creato. Dalla nostra prospettiva, tra le tantissime creature, quella che ci sta più a cuore, di sicuro, è l’uomo. Di cosa hanno bisogno gli esseri umani per diventare “uomini”? Secondo me di “educazione”.

Non capiremo mai, fino in fondo, cosa significa “educazione”, finchè resteremo intrappolati nelle nostre categorie mentali: quanto è importante l’ereditarietà e quanto la cultura? Non vi è alcuna distinzione tra genetica ed epigenetica, come tra natura e cultura o tra biologia ed umanesimo. Nulla avrebbe senso senza l’altro, nè potrebbe esistere indipendentemente dall’altro...

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Ipotesi sull’evoluzione del linguaggio: la teoria del bootstrap sinestetico

Secondo la teoria di Ramachandran, alcuni circuiti neuronali, specie quelli localizzati nelle aree di confine tra i lobi posteriori della nostra corteccia, hanno la capacità di tradurre una rappresentazione sensoriale in un’altra (ad es. l’aspetto visivo di un oggetto in una rappresentazione acustica). Da ricordare che, tale capacità, è secondaria ai collegamenti sinaptici specifici dei neuroni e non a particolari proprietà biologiche delle cellule nervose in causa. Il giro angolare rappresenta un’area neurale ben preposta alle trasformazioni intersensoriali...

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Dove i sensi si incrociano per renderci umani

Come, le neuroscienze attuali,spiegano il perchè, in alcune persone, quando viene stimolata una modalità sensoriale, si registrano gli effetti dell’ “eccitazione”anche di submodalità sensoriali non stimolate? Ovvero, se il substrato neurale della sinestesia, come ho scritto nel precedente articolo, è rappresentato dall’attivazione incrociata, come questa si verifica? Per le neuroscienze tutti gli esseri viventi nascono con un eccesso di connessioni neurali. Già nel feto si registra la “potatura” di molte connessioni ridondanti al fine di produrre la caratteristica architettura del cervello adulto, che garantirà il nostro modo di essere individui...

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Camicie chiassose e sapori pungenti: la sinestesia

Il blog è nato perchè la medicina attuale, per quanto riguarda l’autismo, continua a rispecchiarsi nei suoi insuccessi. L’autismo , nonostante i proclami dei tecnici, viene tutt’ora considerato un disordine mentale. Pertanto, il punto di riferimento dei tecnici resta il D S M. L’approccio del D S M viene contestato dagli organicisti. Le diagnosi descrittive , in medicina, non prendono in considerazione la comprensione biologica della clinica pertanto, creano problemi. Infatti, i protocolli terapeutici stabiliti per l’autismo sono privi di ogni fondamento scientifico. La medicina dovrebbe sempre esortare a prescrivere terapie coerenti con la diagnosi.Quando affermiamo che un individuo è affetto da autismo, stiamo esprimendo solo un giudizio clinico ” convenzionale “...

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Una riflessione tra” visione” e “linguaggio”

In alcuni articoli precedenti, ho ampiamente ricordato che, nel corso dell’evoluzione, alcune cellule divennero capaci di accumulare ed utilizzare un gradiente elettrico, al fine di modificare la condizione biologica delle cellule a loro connesse. Queste cellule, chiamate neuroni o cellule nervose, nel loro insieme formavano un sistema ( sistema nervoso) che si aggiudicò la funzione di controllare l’omeostasi dell’organismo possessore di quel sistema nervoso, di modificare lo stato dell’organismo in relazione alle modifiche ambientali, di garantire comportamenti di ” evitamento” e/o di ” raggiungimento ” in merito  alle dinamiche ambientali. Il tutto finalizzato alla sopravvivenza di quell’organismo ed, in ultima analisi, della sua specie...

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Il lobulo parietale inferiore sinistro

Nel mese scorso a Seul (Corea), circa 2000 scienziati di ogni angolo del mondo hanno partecipato ad un congresso mondiale di neuropsicofarmacologia,al fine di fare il punto sullo stato attuale della ricerca nell’ambito della malattia mentale. I ricercatori della Catholic University of Korea hanno presentato uno studio condotto su più di 800 giovani , ove veniva rilevata una correlazione positiva tra disturbi del sonno e dell’umore (depressione) e consumo smodato del cellulare, computer e smart phone (la rapida crescita economica dell’est asiatico ha portato i giovani ad una vera e propria dipendenza verso tali mezzi ).Questi ricercatori spingendosi oltre ,hanno studiato il cervello degli adolescenti dipendenti da mezzi tecnologici a confronto con quelli non dipendenti...

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Sono,forse parlo

Quando, nel 1992, iniziai la mia nuova avventura professionale occupandomi di autismo, era forte in me la convinzione che non avevo tempo da perdere poichè, la mia impreparazione era abissale. Per tale motivo, non solo cercavo di prestare la massima attenzione nel corso delle visite svolte da Carl Delacato, ma provavo anche a leggere quante più cartelle cliniche possibili, di visite pregresse...

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Come si è evoluto il linguaggio?

Il valore di sopravvivenza del linguaggio è senz’altro maggiore di quello di tante altre caratteristiche umane (senso dell’umorismo, arte, musica).Infatti, esso ci consente di comunicare pensieri ed intenzioni. Siamo una specie vivente che, come più volte ricordato nel blog, viene al mondo con un sistema nervoso estremamente immaturo. Necessitiamo di assistenza e cura per tempi lunghissimi della nostra vita. Da tale costoso investimento iniziale otteniamo un grosso vantaggio, quello di trasferire da un individuo  all’altro un enorme bagaglio di conoscenze e competenze. Questo processo di trasferimento, che etichettiamo con il termine cultura, si realizza grazie all’imitazione ed al linguaggio...

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Il linguaggio

Nessuno più disconosce (nemmeno il DSM) che i bambini con autismo presentano sintomi sensori-motori. Infatti, questi bambini, sovente, trovano inquietanti specifici stimoli sensoriali. Per esempio,determinati rumori possono scatenare in loro una violenta crisi di rabbia. Allo stesso tempo,possono mostrare inquietudine verso il cambiamento e la novità. Una gran parte di loro manifesta stereotipie o atteggiamenti “bizzarri” motori che possono andare da un costante dondolamento, ad un ripetitivo “sfarfallamento” delle mani.Altri, starebbero ore ed ore a giocare con la propria saliva su di un vetro, ad una certa luminosità...

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Stereotipie-compulsioni-automatismi

Luca ha 8 anni, non ha mai lasciato il “filo” dalle sue mani. Talvolta trattasi di un laccio di scarpa o di un filo di spago o ancora di un caricabatterie. E’ abilissimo a muoverlo continuamente.

Roberto invece trascorre, lasciato a sè stesso, intere giornate a giocare con l’acqua che scorre dal rubinetto.

Giuseppe ha 12 anni, da tempo raccoglie bottiglie di plastica, le mette sulla pancia e schiena , sotto la propria maglietta.

Tantissimi trascorrono il proprio tempo aprendo e chiudendo porte, oppure mordendosi le mani o, ancora, allineando macchinine ed altri oggetti sul bordo di un tavolo.

Sono tutte stereotipie.

Per i tecnici sono caratteristiche patognomoniche dell’autismo. Io sto fuori dagli schemi. Questa risposta non mi soddisfa...

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