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Siamo prigionieri della nostra biologia

Quando, in corso di registrazione (fRMN) veniamo sottoposti al test delle figure ambigue, possiamo vedere dapprima una versione, poi l’altra, poi di nuovo la prima, e così via. Siccome la figura non cambia, qualora percepiamo una scena (anatra, ovvero psicostato x), significa che nella nostra corteccia cerebrale si è imposto il neurostato x, mentre, quando guardando la stessa figura, un istante dopo, vediamo il coniglio (psicostato y), significa che, a livello della nostra corteccia cerebrale, una nuova circuiteria neuronale si è imposta, quella specificata come neurostato y. Ogni qualvolta diveniamo consapevoli del cambiamento della scena percepita, popolazioni di neuroni delle aree anteriori del nostro cervello si sono attivate. Ma chi ha deciso il cambiamento?. Tornando al nostro simpatico “Luigi”, quale neurostato gli ha fatto scegliere il gusto cassata e, selezionato poi, la bizzarra modalità di come mangiarlo?.

Le neuroscienze moderne, pur non fornendoci verità assolute, rispetto ad un passato anche recente, ci hanno fornito utili informazioni, da utilizzare qualora volessimo modificare il modo di Luigi di selezionare i suoi comportamenti.

Vediamo alcune di queste conquiste di conoscenza:

Non esiste nel nostro Sistema Nervoso il neurone del gusto cassata nè, tanto meno il neurotrasmettitore di tale scelta.

Quando decidiamo di prendere un gelato gusto cassata, nel nostro Sistema Nervoso si “attiva” una rete gigantesca di neuroni, ampiamente distribuita (neuroni localizzati anche a notevoli distanze che sincronizzano le loro frequenze di scariche di attività elettro-chimica).

Questi neuroni sincronizzati sono distribuiti in più aree cerebrali (area del gusto, della vista, della temperatura, dell’olfatto, delle memorie, del sistema limbico, oltre che aree profonde).

Questi neuroni che partecipano al “neurostato cassata” non sono specifici. Essi si “attivano” in tantissime situazioni differenti, anche in assenza del gelato cassata, dunque partecipano a specificare differenti neurostati, essendo connessi a molti altri neuroni.

Scelgo cassata quando si attiva quella specifica costellazione neuronale o neurostato.

I segnali, automatici ed inconsapevoli (battito cardiaco, tono viscerale,riflesso pupillare, ecc.), che il corpo invia al cervello, sul come sono stato quando ho mangiato “cassata”.

In effetti, ogni scelta è contrassegnata da un’alterazione (sussulto) corporea, ed è questa che, in ultima analisi, condiziona quale neurostato si imporrà su tutti gli altri, dunque quale “scelta”. La nostra frustrazione sta nel fatto che non possediamo i dati del “sussulto” a livello della nostra consapevolezza. Purtroppo o per fortuna, siamo prigionieri della nostra biologia.

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