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Il cervello si difende attaccando.

Se qualcuno dicesse che il cervello può guarire dopo una lesione sembrerebbe fantascienza, ma se dovesse dire che il corpo può guarire dopo una lesione, nessuno resterebbe particolarmente stupito. Infatti, tutti sanno che si può guarire da una frattura ad un osso, come si guarisce quando ci si scotta o si manifesta una piaga, e questo perchè quasi tutte le parti del nostro corpo sostituiscono costantemente le proprie cellule, e “tutti sanno” che il numero dei neuroni in dote ad un cervello adulto resta interamente fissato. Ci hanno spiegato che le cellule epatiche sono costantemente reintegrate, mentre il cervello deve cavarsela con i neuroni presenti alla nascita...

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Cosa fa il cervello quando non fa niente?

“A cosa stai pensando? A niente in particolare, fantasticavo!  ”

Un dialogo comune, banale, ove non sembra esservi energia nervosa coinvolta.

Eppure, sarebbe troppo riduttivo supporre che il nostro cervello sia inattivo quando ci sembra di non far niente, se non far divagare la nostra mente. Il cervello sta sempre facendo qualcosa, anche quando abbiamo l’impressione che non sia così.

Grazie all’elettroencefalografia si è scoperto che il cervello non è mai quiescente e che le sue onde ritmiche non cessano mai. Anche quando divaga, così quando dorme profondamente, il suo E.E.G. continua a mostrare attività elettrica, anche se di tipo diversa tra di loro e tra quando siamo concentrati su di un compito...

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Gli spazzini lavorano di notte

In un articolo pubblicato nel blog il 10 settembre 2016 avevo scritto che : “il cervello di molti bambini autistici tende a crescere di dimensioni in modo accelerato ed eccessivo nei primi due, tre anni di vita. In tale epoca comincia a rallentare la sua espansione, per presentare nell’adolescenza dimensioni non differenti da quelle dei normotipici. Questo processo sembra coinvolgere sia la potatura dendritica che la formazione della sostanza bianca. Oggi si sostiene che l’atipicità neuroanatomica dell’autismo consista in alterazioni della connettività tra neuroni, aumentata in alcune regioni, ridotta in altre. Questa alterazione neurobiologica si traduce in una globale insufficienza di molti processi di integrazione delle informazioni”.

In queste settimane, durante un tentativ...

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E’ necessario non perdere sonno

Nel 1953 il mondo scientifico fu scosso, oltre che dalla pubblicazione del modello del DNA, dalla scoperta del sonno REM (rapid eye movement). Questo stadio è caratterizzato da un’accelerazione del ritmo cardiaco e della frequenza respiratoria, da un pattern tipico di onde cerebrali, un alto livello di attività cerebrale e da vividi sogni. Questo significava che, finalmente si potevano studiare i sogni da un punto di vista fisiologico; durante il sonno il cervello continua ad elaborare informazioni.

In effetti, quando dormiamo tutto il corpo riposa, ma il nostro cervello rimane attivo.

Dormire sembra una cosa del tutto naturale, eppure molti soffrono di disturbi del sonno, tale percentuale aumenta all’interno dei soggetti con autismo, anche in età evolutiva.

L’alternanza di sonno e ...

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Perchè i bambini devono fare le boccacce ?

Di ANNALISA BUONOMO  direttore scientifico Centro Studi Delacato.

La sindrome autistica è spesso messa in relazione con un disturbo dell’ “integrazione sensoriale”. Le informazioni sensoriali si integrano a livello di moduli( l’immagine di un volto, ad esempio, è percepita grazie all’integrazione di almeno 5 aree neuronali visive, dette moduli) a livello di aree associative terziarie( ad esempio moduli neuronali visivi che scaricano all’unisono con  moduli uditivi, dando vita alla lettura) a livello delle aree motorie, ( stimolo sensoriale risposta motoria, dando vita al comportamento)

Far riferimento, dunque, al binomio “autismo-integrazione sensoriale” è si corretto, ma occorre fare  un esame clinico molto accurato, per comprendere a quale livello di integrazione sensoria...

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I bambini devono andare a carponi

Nell’ultimo articolo ho ricordato che il nostro cervello viene incessantemente bombardato, attraverso i sensi, dalle informazioni provenienti dal mondo in cui viviamo. E, siccome il mondo varia continuamente, anche le informazioni sensoriali provenienti da esso varieranno costantemente. Allo stesso tempo, il cervello viene ininterrottamente informato sulla posizione in cui si trova il nostro corpo. Per quest’ultima funzione il corpo umano impiega una integrazione di informazioni sensoriali visivo e tattile, al fine di consentirci di conoscere dove si trovano i nostri arti in ogni momento.

L’ insieme delle informazioni sensoriali, proveniente dai recettori distribuiti nelle articolazioni e nei muscoli,  che si occupa in maniera specifica del posizionamento del corpo, al fine di garantir...

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