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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 21

Perchè definire l’autismo una disprassia è solamente un piccolissimo passo in avanti?

Chi ha letto con attenzione gli ultimi due articoli intuisce il perchè negli ultimi anni, sempre più ricercatori, a livello internazionale, hanno definito i bambini con disturbo dello spettro autistico “bambini disprassici”.

Dalla mia prospettiva (come neurofisiopatologo)  questo cambio di paradigma, per essere utile alla nostra causa (conoscere che cos’è l’autismo per progettare indirizzi terapeutici più efficaci)) deve rappresentare solo l’inizio del cambiamento.

Comunque, ha il merito di spostare l’attenzione dal comportamento al sistema motorio, e non è poco.

Se si pensa alla straordinaria raffinatezza dei movimenti che possono essere compiuti da un musicista, un ginnasta o un ch...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 20

Per il neurologo il martelletto è prezioso.

L’esame neurologico era considerato uno strumento diagnostico potentissimo nell’era pre-TC/RM, quando i grandi clinici del passato riuscivano a diagnosticare una lesione nel sistema nervoso spesso con stupefacente accuratezza.

Nel corso di un esame neurologico, lo specialista, battendo il martelletto su di un tendine, evoca un riflesso tendineo profondo o riflesso mono-sinaptico da stiramento.

Questo riflesso è un arco riflesso molto noto che inizia dai recettori o fusi neuromuscolari, i quali sono capaci di trasdurre il grado e la velocità di stiramento nei muscoli in energia nervosa o potenziali d’azione...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 19

Per apprendere, l’attività nervosa deve girare e rigirare tra gli stessi circuiti.

In precedenza ho ricordato che il sistema nervoso umano si sviluppa in segmenti, simili a quelli degli animali più semplici, che si sono originati da un foglietto di cellule ectodermiche ripiegatesi, nelle prime settimane dello sviluppo embrionale, a formare il tubo neurale.

Il cervello prenderà origine dal rigonfiamento più craniale di questo tubo neurale.

Io sostengo che, nelle strutture più centrali del tubo e dei suoi rigonfiamenti craniali si verificheranno le prime anomalie morfo/funzionali che daranno origine, a cascata, ad altri cambiamenti in quel S.N..

L’AUTISMO è l’espressione clinica di questi cambiamenti.

E’ questo il  motivo per il quale sto sostenendo con forza la necessità di co...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 18

Nel cervello c’è soltanto ordine.

Abbiamo visto che per essere coscienti dobbiamo, innanzitutto, “sentire” il nostro corpo.

Abbiamo visto che le vie somato-sensitive portano informazioni dal nostro corpo al cervello, in un’area situata dietro alla scissura di Rolando. Davanti alla scissura di Rolando troviamo i corpi dei neuroni che porteranno l’informazione ai nostri muscoli (più precisamente ai neuroni situati  nel tronco cerebrale o nel midollo spinale che, a loro volta, attraverso i nervi periferici, si collegheranno ai muscoli) formando le vie motorie.

In altre aree delle nostre cortecce giungeranno le informazioni provenienti dal mondo esterno e trasdotte, sotto forma di energia nervosa (potenziali d’azione), dai recettori sensoriali.

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Queste informazioni giungono ...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 17

Tutto andrà bene……. se cambiamo prospettiva.

Nessun bambino al mondo può manifestare e ricevere diagnosi di “disturbo dello spettro autistico” senza una disorganizzazione primaria di questo macrocircuito neuronale.

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E’ importantissimo, per comprendere, osservare che le frecce sono bidirezionali (circuito).

Chi è interessato a “conoscere” l’autismo deve necessariamente “conoscere” la clinica (psicostato) ed il circuito (neurostato).

Il blog “autismo fuori dagli schemi”vuole sottolineare che soltanto se cambiamo prospettiva…..tutto andrà bene.

Buon approfondimento.

Quando nel lontano 1° maggio 1996 fui invitato a Barcellona per partecipare ai lavori internazionali organizzati da Autismo Europa ricordo che molti ricercatori, con l’entusiasmo di chi veniva fuori d...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) Giorno 16

Dopo lo sguardo ed il sorriso viene il solletico.

Affermare che il bambino con disturbo dello spettro autistico abbia una modalità atipica di relazionarsi perchè un’anomala interazione corpo/cervello ha modificato il suo neurosviluppo, non significa disconoscere il ruolo svolto dall’apprendimento pedagogico e culturale (nel senso più ampio del termine) nel processo di acquisizione di importanti abilità e di indispensabili conoscenze per modulare le nostre relazioni sociali.

Ma, come ho ampiamente documentato, per prima cosa dobbiamo comprendere che una tipica interazione corpo/cervello è propedeutica per l’apprendimento pedagogico e sociale, e non viceversa (almeno per l’autismo).

Allo stesso tempo, affermare che i bambini con un disordine biologico sfociante nell’autismo no...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 15

“Fuori dagli schemi convenzionali”

In queste due settimane trascorse “insieme” ho provato a trattare il problema della relazione o del sociale nel bambino con disturbo dello spettro autistico.

L’ho trattato da una prospettiva “fuori dagli schemi”.

Infatti, non mi sono occupato di come misurare il “deficit relazionale” in quel bambino/paziente.

Non ho  attribuito quel “deficit relazionale” al fatto che il bambino in questione fosse autistico, per cui doveva per forza manifestarlo.

Non ho considerato quel “deficit relazionale” l’espressione di un deficit della capacità del bambino di leggere le intenzioni dell’altro...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 14

Le cose cominciano ad apparirci più chiare

Negli articoli precedenti abbiamo compreso che l’attenzione congiunta è una trattativa botta e risposta in cui due soggetti (ad es. madre-cucciolo d’uomo), nel corso della loro interazione, hanno sia obiettivi ed interessi condivisi che obiettivi ed interessi individuali.

E’ proprio per questo motivo che i due soggetti devono mantenere la propria attenzione congiunta.

Facciamo l’esempio di una mamma che infila le scarpe al suo cucciolo per uscire.

Ovviamente, è sempre indispensabile specificare l’età del cucciolo.

Senza un’ integrazione dei nuclei dei nervi cranici che comincia ad essere buona verso i nove-dodici mesi di vita (perchè le strutture corticali con le proprie connessioni cominciano ad esercitare un discreto controllo su...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) Giorno 13

Le fake news sono sempre in agguato.

Immaginiamo di incontrare una persona che ci pone una domanda.

Scusi, per lei che cos’ è la coscienza?

Penso che sia una delle domande più difficili a cui rispondere, anche perchè non potrebbe esserci una definizione unica (tutte le definizioni che ho trovato risultano insoddisfacenti e, talvolta, anche inadeguate).

Forse la risposta più ovvia (forse anche la più banale) è quella basata sull’introspezione: basta svegliarsi da un sonno senza sogni e rendersi conto del proprio CORPO e del MONDO che ci circonda.

In altri termini, rendersi conto di esistere.

Per non creare confusione in alcune lettrici/lettori che seguono costantemente il blog “autismo fuori dagli schemi” voglio solo ricordare che, con il termine introspezione definiamo quella n...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 12

Lanciare parole

Nel corso delle mie lezioni sulla filogenesi e sull’ontogenesi, ovvero sul come siamo diventati esseri umani, spesso ricordo ai presenti che senza le modifiche anatomiche e funzionali a carico degli arti anteriori (superiori per i primati), per le nostre carenze fisiche, difficilmente ci saremmo impossessati della terra (virus permettendo).

Infatti, grazie al lancio (grazie alla spalla!) abbiamo sperimentato che potevamo uccidere a distanza, superando la necessità del contatto fisico.

Successivamente, tutti abbiamo sperimentato che possiamo uccidere molto di più (socialmente) lanciando parole.

Un uomo senza la possibilità di pronunciare parole potrebbe essere paragonato ad un uomo senza proiettili prima di un duello armato di pistola.

Pertanto, nessuno deve meravigli...

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