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LA DISTONIA FOCALE: QUANDO L’USO ECCESSIVO DEFORMA LA STRUTTURA

Non sono pochi i musicisti che, dopo un programma di studio esigente con esercizio delle proprie abilità, soffrono di disturbi del movimento quali spasmi e dolori di movimento alla mano.

I medici definiscono “distonia focale” questa patologia che è generata da una stimolazione eccessiva di una singola parte del corpo. Il termine focale, per l’appunto, indica che i problemi interessano un singolo gruppo di muscoli. Talvolta rappresenta un serio problema, infatti, i musicisti colpiti perdono rapidamente il controllo motorio fine sulla parte del corpo coinvolta nella produzione musicale (mano, bocca). Ovviamente può presentarsi a vari livelli di gravità.

Quello che è di notevole interesse, specie dalla prospettiva di chi si occupa di neurosviluppo e di plasticità neuronale, è comprendere come si sviluppa la distonia focale o, meglio ancora, quali sono le proprietà biologiche del sistema che determinano l’insorgenza di spasmi muscolari e dolore.

I tecnici non hanno dubbi, le distonie sono generate da cattive abitudine che il corpo acquisisce suonando in modo eccessivamente intenso. Allo stesso tempo, i ricercatori hanno compreso che l’intensa pratica del suonare innesca processi neurofisiologici che rafforzano adattamenti sfavorevoli nelle reti neuronali. E’per mezzo della “plasticità disadattiva” che il sistema sensomotorio del musicista (corteccia somatosensoriale e sistema neuromotorio) rimodella i circuiti neuronali o mappe che favoriranno l’insorgenza degli spasmi e del dolore.

Ad esempio, intuiamo facilmente che per suonare la tastiera servono movimenti veloci delle dita, controllati e complessi. Inoltre i muscoli devono attivarsi assieme o in una precisa sequenza per muovere ed allungare ogni singolo dito esattamente nel modo opportuno. Tutto questo funziona solo se, con la contrazione di alcuni muscoli, siamo capaci di inibire l’attivazione delle dita non coinvolte.

Nei musicisti che soffrono di distonia della mano i muscoli attivati restano tesi per un tempo maggiore, mentre in contemporanea si contraggono i gruppi muscolari contrapposti ed i muscoli limitrofi (la mano si tende e si irrigidisce). Anche la tattilità della mano cambia.

Come già scritto sopra, i ricercatori nel campo delle neuroscienze concordano sul fatto che la causa si trova in un ricablaggio delle cortecce senso-motorie.

Le sensazioni tattili provenienti dalla superficie del nostro corpo arrivano alla corteccia somato-sensoriale per garantirci la percezione tattile. Ogni centimetro di pelle, ogni articolazione (nel nostro caso delle dita della mano), ogni attaccatura dei tendini contiene recettori che segnalano alla corteccia cerebrale informazioni sensoriali come il contatto, il dolore, la temperatura, i cambiamenti di posizione delle articolazioni, le vibrazioni. Sappiamo anche che nella corteccia somato-sensoriale la superficie del corpo è organizzata in mappe topografiche per cui una una specifica area dell’emisfero sinistro è assegnata all’indice destro e direttamente adiacente al medio o al pollice destro.

 Un pianista che abbia esercitato intensamente le dita a compiere movimenti veloci e complessi (nei pazienti che suonano strumenti a fiato può modificarsi la regione della corteccia cerebrale collegata alle labbra e, dunque, insorge distonia della bocca) crea anche un ricablaggio della corteccia somatosensoriale (alcuni circuiti si estendono in aree adiacenti). All’inizio questo rimodellamento porta vantaggi al musicista (apprendimento), ma se dovesse andare molto oltre potrebbe insorgere la distonia. Infatti, con l’esercizio eccessivo succede che le aree deputate alle singole dita inizino a fondersi le une alle altre per cui il cervello non riesce a distinguere segnali provenienti da zone adiacenti. Inoltre, per un coinvolgimento anche dei gangli della base i pazienti mostrano problemi a percepire due stimoli brevi in rapida successione come separati temporalmente.

Ho trattato la distonia focale per dimostrare ancora una volta che le reti neuronali, ampiamente ramificate nei nostri cervelli, si modificano con l’uso. Questo non solo nella corteccia cerebrale senso-motoria ma anche a livello dei gangli della base e del cervelletto, oltre che della corteccia premotoria, come la ricerca ha abbondantemente documentato.

Allo stesso tempo dobbiamo sempre ricordare che, per una noxa patogena, alcuni cuccioli d’uomo manifesteranno un disordine primario nello sviluppo dei circuiti neuronali (patologie del neurosviluppo).

 Appare logico e facilmente intuibile che questi cuccioli d’uomo, senza soffrire di distonia della mano o della bocca, utilizzeranno in modo “atipico” la mano e la bocca. Appare altrettanto logico e facilmente intuibile che, per mezzo della “plasticità disadattiva”, rafforzeranno sempre di più queste “abilità atipiche”per cui le aree cerebrali saranno sempre più disorganizzate.

Nei bambini con disturbo dello spettro autistico, almeno fino a quando non disporremo di terapie migliori, l’intervento abilitativo sensori-motorio deve essere precocissimo.

In bocca al lupo a tutti i musicisti.

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