Negli ultimi anni i progressi di conoscenza nel campo delle neuroscienze stanno radicalmente rovesciando la prospettiva dalla quale eravamo abituati a guardare il nostro cervello.
Infatti, sempre più ricerche mostrano che il cervello, storicamente considerato la sede della memoria e delle emozioni, potrebbe dedicare molta meno energia a queste funzioni di ordine superiore rispetto a quella che impegna per monitorare gli organi, la fisiologia e il metabolismo del corpo così da mantenere l’omeostasi.
E’ quello che emerge da un interessante studio pubblicato su Mind numero 238 (ottobre 2024) dal titolo: L’asse cervello-corpo controlla l’immunità.
Partendo da uno studio del 2020 e pubblicato su Nature, il professor Zuker, docente di biochimica e neuroscienze presso la Columbia University, aveva dimostrato una connessione inattesa tra il tronco encefalico ed il corpo.
Con il suo gruppo, infatti, avevano ingegnerizzato un topo privo di recettori per lo zucchero. Per questo, l’animale non riusciva a distinguere l’acqua normale da quella zuccherata bevendo allo stesso modo da entrambe le bottiglie. Tuttavia, nella stessa gabbia, dopo due giorni l’acqua zuccherata era finita mentre l’altra non era stata toccata. Questo ad indicare che la preferenza per il gusto non era una faccenda di solo gusto.Il desiderio di zucchero era connesso ad una via neurale che partiva dall’intestino e raggiungeva il cervello. Anche se il topo in questione non era capace di percepire che l’acqua era dolce, le cellule del suo intestino percepivano lo zucchero e, attraverso il nervo vago, inviavano segnali al sistema nervoso attivando neuroni del tronco cerebrale che inducevano l’animale a bere da quella ciotola.
In effetti, i topi avevano appreso che in quell’acqua c’era qualcosa che “ti fa sentire bene”, pertanto era quella che volevano.
I ricercatori hanno preso spunto da questa scoperta ed hanno provato a conoscere se possediamo altri circuiti vagali capaci di controllare funzioni vegetative fondamentali.
Partendo da un’ osservazione, sia il senso del gusto sia il sistema immunitario sono sistemi di difesa contro le sostanze estranee che entrano nel corpo (il sistema del gusto controlla la porta d’ingresso per cibi e bevande mentre il sistema immunitario si occupa di batteri e virus), va aggiunto che da venti anni sappiamo del ruolo del nervo vago nel controllare le risposte infiammatorie.
Con tali premesse, i ricercatori hanno iniettato nei topi una sostanza che imita un’infiammazione, scansionando poi i loro cervelli.
Hanno potuto rilevare che molti dei neuroni attivati si trovavano nella stessa area del tronco cerebrale che si attiva nei topo deprivati del gusto del dolce. Successivamente, hanno sezionato il vago ed hanno osservato che i neuroni del tronco encefalo restavano silenti senza l’input vagale. A dimostrazione del fatto che il nervo vago svolge un importantissimo ruolo nel circuito immunitario cervello-corpo.
Quello ancora più importante, specie per i risvolti pratici, è stato il dimostrare che nei topi l’attivazione del circuito vago-tronco encefalico può ripristinare l’equilibrio immunitario e prevenire stati infiammatori simili alla colite ulcerosa.
Non è qualcosa di poco rilevante per tutti coloro che si prendono cura di piccoli con disordine del neurosviluppo. L’ enterocezione, infatti, non è qualcosa che non modula e allo stesso tempo non dipende da come funziona il filtro sensoriale.