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Le radici biologiche della nostra anima razionale (parte seconda).

 A livello macroscopico, rispetto ai cervelli dei mammifari non primati che hanno due principali regioni nella corteccia prefrontale (regione orbito-frontale e corteccia cingolata anteriore),i nostri cervelli hanno tre regioni prefrontali (in più la corteccia prefrontale laterale).

 Conosciamo che queste aree si attivano in presenza di stimoli esterni gratificanti e sono abilitate a valutare gli stati interni del corpo. Sappiamo anche, che nei nostri cervelli la corteccia parietale posteriore e la corteccia temporale sono più voluminose rispetto a tutte le altre specie. Inoltre, si è visto che nell’uomo le tre aree prefrontali sono iperconnesse con le cortecce parietali e temporali come in nessun’altro sistema nervoso centrale.

A livello microscopico, invece, sappiamo che...

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Le radici biologiche della nostra anima razionale (prima parte).

Affermare che ci distinguiamo dalle piante e dal resto del creato perchè siamo gli unici a possedere un’anima razionale o ragione non può soddisfare l’uomo del terzo millennio.

Per noi, la sfida è quella di provare a conoscere la natura biologica della nostra anima razionale, di come si è sviluppata nel corso dell’evoluzione e di come si sviluppa nel corso della nostra vita.

La mia non è una questione filosofica. Infatti, queste conoscenze potrebbero consentirci di migliorare le cure a coloro che manifestano un disordine dello sviluppo delle nostre abilità mentali.

Da 30 anni sono impegnato nel tentativo di provare a conoscere come diventiamo un organismo altamente cognitivo, da una prospettiva biologica.

Bisogna fare subito una precisazione: nulla in biologia ha s...

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Dal circuito sensori-motorio alla lateralità: “Come apprendiamo e come dimentichiamo i nomi”

“Il cervello sembra la via maestra per trasferire l’attività nervosa al sistema motorio dell’animale” Sir Charles Scott Sherrington.

Come la maggior parte degli eventi evolutivi, i neuroni non sono comparsi all’improvviso. Infatti, le cellule nervose sono state modellate gradualmente da piccoli cambiamenti occorsi durante il passaggio da organismi multicellulari semplici (spugne) ad organismi multicellulari sempre più complessi (meduse). Per i biologi evoluzionisti, il vantaggio di possedere neuroni sarebbe stato notevole. Rilevare la luce, nutrirsi, riprodursi, seguire una direzione, mantenendo separate le cellule sensoriali da quelle natatorie, specie per organismi voluminosi, non sarebbe stato facile...

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