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Come cambieranno le proposte terapeutiche?

Quando un cucciolo d’uomo, intorno al primo anno di vita non fissa l’altro negli occhi ma “sfugge lo sguardo”, potrebbe trattarsi di un disordine dello sviluppo della motricità. Quando, lo stesso cucciolo d’uomo, pressappoco nello stesso tempo, chiamato non si gira il sospetto potrebbe diventare certezza. Lo stesso significato potrebbe assumerlo il ritardo dello sviluppo della comunicazione, sia gestuale sia vocale. Su quel disordine della motricità (aggiungo della regolazione del tono muscolare), nei mesi e negli anni successivi quel bambino potrebbe sviluppare un disturbo della socialità o relazione ed un ritardo dello sviluppo della comunicazione per un disordine della formazione del suo connettoma (la rete neurale si sviluppa con la selezione esperienziale).

Infatti, n...

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Un altro passo verso la conoscenza.

Ad ottanta anni dalla prima diagnosi di autismo infantile si registra un significativo cambio di paradigma.

Come già accennato, nell’ultimo articolo del blog “autismo fuori dagli schemi”, un contributo importante in tale direzione non può non darlo il libro del professore Filippo Muratori, Primi passi nell’autismo.

Nel suo testo, l’autore parte da una questione apparentemente semplice: “le persone autistiche sono di base socialmente disinteressate” (aggiungo: autistiche) “oppure sviluppano modi atipici per esprimere il loro interesse sociale?” (aggiungo: adattamenti)

Nel provare a dare risposta a questa domanda il professore Muratori, nel suo libro, immediatamente desidera chiarire che “essendo una condizione speciale del neurosviluppo, che comincia nell’uter...

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AUTISMO, CONSIDERAZIONI DI INIZIO ESTATE

Da una settimana è iniziata una nuova estate, momento propizio per fare con le lettrici ed i lettori del blog “autismo fuori dagli schemi” alcune considerazioni sulle recenti conoscenze in ambito dei disturbi dello spettro autistico, nello specifico, e di alcune patologie neurologiche, in generale.

Per quanto riguarda l’autismo, dal punto di vista clinico, in tempi recenti si è registrata una vera rivoluzione. Infatti, c’è stato un radicale rovesciamento di prospettiva che ha portato, ad 80 anni dalle prime descrizioni di Leo Kanner , a focalizzare le attenzioni dei clinici del settore non più sulle abilità sociali del soggetto con autismo ma sulle sue capacità motorie.

Pertanto, va preso atto che ad oggi nessun tecnico sarebbe disposto a porre un disturbo del “contatt...

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Autismo:voce,gesto,linguaggio

Le moderne neuroscienze hanno ripetutamente mostrato che sin dalla nascita l’interazione con l’ambiente (esperienza sensori-motoria) rappresenta la modalità di selezione dei circuiti cerebrali da parte dell’organismo (selezione esperienziale). Allo stesso tempo, la selezione della circuiteria neurale regola gli apprendimenti, garantendo la progressiva acquisizione delle nostre facoltà mentali. Questo significa che ogni nostra abilità, anche quelle specie-specifiche (linguaggio, letto-scrittura, ecc...

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Autismo: voce, gesto, linguaggio

Se dovessimo affermare che Homo sapiens si differenzia dal resto del creato perché è dotato di linguaggio e che gli esseri umani parlano e comprendono le parole ascoltate in quanto il neurosviluppo ha garantito loro l’organizzazione di aree cerebrali situate nell’emisfero sinistro nessuno mostrerebbe meraviglia.

Eppure, la semplice acquisizione di questo concetto potrebbe allontanarci dal comprendere fino in fondo la nostra natura. Infatti, prima che le aree del linguaggio si sviluppino in una maniera ottimale, per garantire al bambino di parlare “con” gli altri membri del gruppo e non parlare “a” quella persona, è necessaria una trasformazione e un’organizzazione (neurosviluppo) di numerosi circuiti sensori-motori abilitati in funzioni (percezione, motricità) differe...

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AUTISMO: VOCE,GESTO,LINGUAGGIO.

Per le moderne neuroscienze il cervello è organizzato su diversi livelli spaziali e temporali: i neuroni comunicano tra loro mediante molecole e segnali elettrici, e costruiscono reti grandi e piccole che collegano differenti aree cerebrali. In effetti, circuiti neuronali differenti devono sincronizzarsi affinchè si sviluppino funzioni complesse, come la percezione, la motricità fine, l’attenzione, le memorie, gli apprendimenti didattici, il linguaggio, finanche il pensiero e la socialità. Anche il fattore temporale riveste primaria importanza. Infatti, la differenza tra sensazione, percezione, memoria viene generata, più che a livello spaziale, dal livello temporale...

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FACCIA A FACCIA CON IL PROPRIO ESSERE

                                                

E’ nel cuore, e non nel cervello, che Aristotele aveva posto l’origine della mente, anche se, ad onor del vero, un secolo prima Ippocrate aveva sostenuto che era il cervello l’organo pensante.

Nei circa duemila e cinquecento anni trascorsi, mentre del cuore si conoscono struttura e funzioni da moltissimo tempo, del cervello abbiamo iniziato a comprendere la struttura, la funzione e, soprattutto, l’organizzazione solo negli ultimi decenni.

In effetti, solo agli inizi del secolo scorso (1906), con la scoperta del neurone da parte di Santiago Ramòn y Cajal, le neuroscienze diedero inizio agli studi sull’organizzazione cellulare del cervello...

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PERCHE’ LEGGIAMO

 

Le moderne neuroscienze hanno ripetutamente dimostrato che l’apprendimento di tutte le nostre abilità si basa sul rinforzo e sull’eliminazione delle sinapsi nel nostro sistema nervoso. Le sinapsi, infatti, costituiscono le tracce di memoria di tutte le stimolazioni sensori-motorie a cui la vita ci ha sottoposto modificando, in tal modo, il comportamento dei neuroni e, in ultima analisi, dell’organismo stesso.

Una sinapsi i cui due neuroni (il presinaptico ed il postsinaptico) si attivano insieme vede aumentare la forza del loro “legame” (legge dell’adattamento o di Hebb), ed anche la propria dimensione cresce per poter accogliere un maggior numero di molecole recettoriali (epigenesi)...

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La scorza del cervello del cucciolo d’uomo

                                 

 La cortex cerebrale o “scorza del cervello” è una delicata superficie spessa pochi millimetri che ricopre i due emisferi cerebrali. E’ all’interno delle sue mappe, formate dai neuroni corticali, che troviamo distribuite le informazioni finali (potenziali d’azione) provenienti dai sensi oltre che dal corpo.

Negli ultimi decenni, grazie a mezzi di indagine sempre più sofisticati e meno invasivi (es. fMRI), abbiamo potuto conoscere sempre meglio sia come è strutturata la nostra corteccia sia come si organizzano, in rete, i circuiti sensori-motori che la compongono.

 Così, ad esempio, abbiamo da anni appreso che nelle aree visive del nostro cervello esistono parti di corteccia che rispondono esclusivam...

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UN CABLAGGIO MOLTO PRECOCE

    

    “Sono trascorse solo otto settimane da quando uno spermatozoo e un ovulo si sono incontrati, e da quando ha avuto inizio la magia dell’epigenesi, ossia l’autoformazione di un essere umano. A due mesi di gravidanza l’embrione è lungo poco più di 1 centimetro, eppure a questa età esso possiede un sistema nervoso ormai notevolmente sviluppato.

 I suoi nervi, che si irradiano dal midollo spinale, raggiungono già i loro bersagli principali, così da ricoprirne l’intera superficie corporea.

 Le connessioni nervose si formano inizialmente su una base in buona parte genetica.

 In ciascuno di noi, per esempio, le mani sono innervate da tre nervi distinti: dal nervo radiale, che contatta la regione del pollice e dell’indice; dal nervo mediano, che ricopre in...

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