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FACCIA A FACCIA CON IL PROPRIO ESSERE

                                                

E’ nel cuore, e non nel cervello, che Aristotele aveva posto l’origine della mente, anche se, ad onor del vero, un secolo prima Ippocrate aveva sostenuto che era il cervello l’organo pensante.

Nei circa duemila e cinquecento anni trascorsi, mentre del cuore si conoscono struttura e funzioni da moltissimo tempo, del cervello abbiamo iniziato a comprendere la struttura, la funzione e, soprattutto, l’organizzazione solo negli ultimi decenni.

In effetti, solo agli inizi del secolo scorso (1906), con la scoperta del neurone da parte di Santiago Ramòn y Cajal, le neuroscienze diedero inizio agli studi sull’organizzazione cellulare del cervello...

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PERCHE’ LEGGIAMO

 

Le moderne neuroscienze hanno ripetutamente dimostrato che l’apprendimento di tutte le nostre abilità si basa sul rinforzo e sull’eliminazione delle sinapsi nel nostro sistema nervoso. Le sinapsi, infatti, costituiscono le tracce di memoria di tutte le stimolazioni sensori-motorie a cui la vita ci ha sottoposto modificando, in tal modo, il comportamento dei neuroni e, in ultima analisi, dell’organismo stesso.

Una sinapsi i cui due neuroni (il presinaptico ed il postsinaptico) si attivano insieme vede aumentare la forza del loro “legame” (legge dell’adattamento o di Hebb), ed anche la propria dimensione cresce per poter accogliere un maggior numero di molecole recettoriali (epigenesi)...

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La scorza del cervello del cucciolo d’uomo

                                 

 La cortex cerebrale o “scorza del cervello” è una delicata superficie spessa pochi millimetri che ricopre i due emisferi cerebrali. E’ all’interno delle sue mappe, formate dai neuroni corticali, che troviamo distribuite le informazioni finali (potenziali d’azione) provenienti dai sensi oltre che dal corpo.

Negli ultimi decenni, grazie a mezzi di indagine sempre più sofisticati e meno invasivi (es. fMRI), abbiamo potuto conoscere sempre meglio sia come è strutturata la nostra corteccia sia come si organizzano, in rete, i circuiti sensori-motori che la compongono.

 Così, ad esempio, abbiamo da anni appreso che nelle aree visive del nostro cervello esistono parti di corteccia che rispondono esclusivam...

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UN CABLAGGIO MOLTO PRECOCE

    

    “Sono trascorse solo otto settimane da quando uno spermatozoo e un ovulo si sono incontrati, e da quando ha avuto inizio la magia dell’epigenesi, ossia l’autoformazione di un essere umano. A due mesi di gravidanza l’embrione è lungo poco più di 1 centimetro, eppure a questa età esso possiede un sistema nervoso ormai notevolmente sviluppato.

 I suoi nervi, che si irradiano dal midollo spinale, raggiungono già i loro bersagli principali, così da ricoprirne l’intera superficie corporea.

 Le connessioni nervose si formano inizialmente su una base in buona parte genetica.

 In ciascuno di noi, per esempio, le mani sono innervate da tre nervi distinti: dal nervo radiale, che contatta la regione del pollice e dell’indice; dal nervo mediano, che ricopre in...

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SOGNARE E’ UTILE PER L’EQUILIBRIO TRA I NOSTRI SENSI


Nella seconda metà del secolo scorso differenti ricerche, eseguite sia su mammiferi (ratti) che su scimmie ed uomini (veterani di guerre), fecero emergere l’idea che quando gli input sensoriali cessano all’improvviso le aree sensoriali corticali non “muoiono” ma si riorganizzano poiché vengono invase dai prolungamenti di neuroni sensoriali originariamente deputati ad altre aree corticali..

 Nel corso degli ultimi decenni, gli esami neuro-strumentali non hanno fatto altro che convalidare questa osservazione. per cui oggi sappiamo con esattezza che in caso di deprivazione di afferenze da parte di qualsiasi sistema che invia informazioni al cervello le aree corticali deputate a ricevere queste informazioni non resteranno inutilizzate.

Per questo, non dovrebbe destare alc...

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E’ importante conoscere che il cervello è un organo cablato dal vivo

 

 Da qualche decennio le neuroscienze hanno definitivamente chiarito che il cervello è un sistema dinamico, che modifica costantemente i propri circuiti per rispondere alle caratteristiche dell’ambiente e alle capacità del corpo.

 All’interno dei nostri cervelli, i collegamenti tra i neuroni fioriscono, muoiono e si riconfigurano senza sosta. In altri termini, il nostro cervello cambia continuamente.

 Per tutto ciò, in questo preciso istante siamo un pochino diversi da come eravamo ieri e domani saremo ancora un pò diversi.

Le neuroscienze attuali ci hanno fatto comprendere anche altro, appagando quel nostro desiderio di conoscerci meglio.

 Ad esempio, abbiamo appreso che veniamo al mondo con un cervello in gran parte immaturo (in termini organizzativi).

 Di ...

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NON SI PUO’ SEPARARE CIO’ CHE E’ COLLEGATO


Nel corso degli ultimi cinque secoli si è assistito a diverse rivoluzioni scientifiche.

Nell’ambito delle neuroscienze la prima vera rivoluzione scientifica risale al 1906, quando l’impegno di Camillo Golgi e di Ramòn y Cajal ci fecero conoscere la cellula nervosa o neurone quale unità genetica, funzionale ed anatomica del sistema nervoso centrale.

 Nell’arco di qualche decennio si venne a conoscere che queste proprietà biologiche delle cellule nervose fanno sì che il cervello, lungi dall’essere un accumulo di cellule, diventi un sistema capace di organizzarsi e di consentire all’organismo di dar luogo a comportamenti di grande complessità.

Successivamente si apprese che il principio che regge tale organizzazione è la sincronizzazione, ovvero la formazione d...

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Underpruning favorisce l’autismo


Negli anni settanta del secolo scorso, mentre la maggioranza dei tecnici che si prendevano cura dei bambini con autismo iniziava ad affidarsi al comportamentismo per risolvere i problemi per i quali la psicoanalisi aveva fallito, altri studiosi decidevano di percorrere un sentiero molto più impegnativo ma estremamente eccitante: “esplorare i sentieri della neurobiologia per cercare di conoscere sempre meglio il Sistema Nervoso e, perché no, lo sviluppo della nostra vita mentale” (ritenuta inesplorabile e, dunque, non oggetto di studio dai comportamentisti).

Da questa prospettiva, si comprende il motivo per cui alcuni ricercatori cominciarono a raccogliere campioni di tessuto cerebrale umano dai cadaveri di bambini morti immediatamente dopo il parto, di adulti vittime di tra...

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LA SELEZIONE ESPERIENZIALE: il ruolo della genetica e dell’epigenetica nel processo di neurosviluppo.

 

Appunti tratti da lezioni tenute dal dottor Parisi sull’argomento.

Avevamo deciso di partecipare ad una serie di lezioni sulla “neurodiversità” e, sin da subito, abbiamo preso atto che siamo partiti da una provocazione: Chi siamo?

Coerenti con il tempo in cui viviamo ed operiamo (tempo in cui anche le neuroscienze provano a rispondere alla domanda) abbiamo accettato l’idea che “Siamo la nostra storia”.

 Per questo motivo ci stiamo impegnando nello studio sia della filogenesi sia dello sviluppo.

Perché, oggi, un neurofisiopatologo dovrebbe occuparsi di neurosviluppo che, da decenni, è stato oggetto di studio della psicologia?

Perché dal 1994 conosciamo che i nostri comportamenti o abilità (psico-stati), i nostri apprendimenti, devono necessariament...

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