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Autismo: voce, gesto, linguaggio

Se dovessimo affermare che Homo sapiens si differenzia dal resto del creato perché è dotato di linguaggio e che gli esseri umani parlano e comprendono le parole ascoltate in quanto il neurosviluppo ha garantito loro l’organizzazione di aree cerebrali situate nell’emisfero sinistro nessuno mostrerebbe meraviglia.

Eppure, la semplice acquisizione di questo concetto potrebbe allontanarci dal comprendere fino in fondo la nostra natura. Infatti, prima che le aree del linguaggio si sviluppino in una maniera ottimale, per garantire al bambino di parlare “con” gli altri membri del gruppo e non parlare “a” quella persona, è necessaria una trasformazione e un’organizzazione (neurosviluppo) di numerosi circuiti sensori-motori abilitati in funzioni (percezione, motricità) differe...

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AUTISMO: VOCE,GESTO,LINGUAGGIO.

Per le moderne neuroscienze il cervello è organizzato su diversi livelli spaziali e temporali: i neuroni comunicano tra loro mediante molecole e segnali elettrici, e costruiscono reti grandi e piccole che collegano differenti aree cerebrali. In effetti, circuiti neuronali differenti devono sincronizzarsi affinchè si sviluppino funzioni complesse, come la percezione, la motricità fine, l’attenzione, le memorie, gli apprendimenti didattici, il linguaggio, finanche il pensiero e la socialità. Anche il fattore temporale riveste primaria importanza. Infatti, la differenza tra sensazione, percezione, memoria viene generata, più che a livello spaziale, dal livello temporale...

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