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Le terapie cognitivo-comportamentali non rappresentano la prima scelta nell’autismo (parte seconda)

Nella prima parte di questo articolo abbiamo letto che Delacato ha descritto il bambino autistico come un bambino con bizzarre anomalie SENSORIALI, oltre che, con l’evidenza che il solo PIACERE sembra venirgli esclusivamente dalla sua attività grottesca, ricorrente, spesso auto-mutilatrice.

Le neuroscienze moderne hanno definito le basi biologiche del piacere.

Tale argomento, come anche le basi biologiche della percezione, dovrebbe essere ben noto a tutti quei tecnici che hanno deciso di occuparsi dei disturbi dello spettro autistico, prima che questi stabiliscono quale terapia deve essere prescritta  ai loro piccoli pazienti.

Negli ultimi decenni abbiamo scoperto che, anche se il nostro cervello contiene relativamente pochi neuroni che producono dopamina, questi hanno un ruolo importa...

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Le terapie cognitive-comportamentali non rappresentano la prima scelta nell’autismo (parte prima)

Durante questi tre anni di vita del blog “autismo fuori dagli schemi” (primo articolo 30 aprile 2016), abbiamo, numerose volte, ricostruito i tratti salienti di 76 anni di storia dell’autismo che, senza alcuna forzatura, potremmo definire come una storia di confusione da parte degli accademici, con conseguenze drammatiche sulle proposte terapeutiche offerte ai soggetti con autismi.

Fino al 1980, non solo mancava una definizione coerente di “AUTISMO”, la discussione degli accademici sembrava focalizzata prevalentemente sulla compatibilità o meno del ritardo mentale in un quadro clinico considerato “psicotico”.

Infatti, all’epoca, l’autismo veniva considerato per lo più come una manifestazione precoce della schizofrenia infantile, ovvero un disturbo emotivo radicato nelle dina...

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BUONA PASQUA

…a volte il buio della notte sembra penetrare nell’anima ; a volte pensiamo:”ormai non c’è più nulla da fare”, e il cuore non trova più la forza di amare….

Ma proprio in quel buio Cristo accende il fuoco dell’amore di Dio: un bagliore rompe l’oscurità ed annuncia un nuovo inizio, qualcosa incomincia nel buio più profondo.

Noi sappiamo che la notte è “più notte”,è più buia poco prima che incominci il giorno.

Ma proprio in quel buio è Cristo che vince e che accende il fuoco dell’amore.

La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza.

Ecco il grande mistero della Pasqua!

(Papa Francesco, Udienza 1 aprile 2015)

Per l’umanità intera, la Pasqua è la possibilità che abbiamo, nel corso di tutta la nostra vita, di “rimetterci in piedi”.

In alt...

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Quali circuiti cerebrali sono alterati nei nati pre-termine?

Negli ultimi trent’anni della nostra storia, nel campo delle scienze che studiano il comportamento umano, la psicologia cognitiva ha registrato un lento e progressivo declino a favore della biologia evolutiva.

Oggi, la biologia evolutiva rappresenta la scienza di riferimento per la comprensione di alcuni processi: percezione, memorie, apprendimento, comportamento, consapevolezza o cognizione, tutti compromessi nei disturbi dello spettro autistico.

Inoltre, grazie agli studi di una folta popolazione di neuroscienziati che fanno riferimento alla biologia evolutiva, possiamo conoscere meglio, non solo come l’uomo o qualsiasi organismo apprende il proprio comportamento, ma, anche, cosa accade nel cervello, sia strutturalmente che funzionalmente, nel corso della crescita o sviluppo.

A tale ...

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L’inconscio, il cervelletto ed i virus che attaccano il S.N.C.

Il fatto di afferrare una palla rappresenta un problema immenso per una macchina (lo sanno bene gli ideatori delle intelligenze artificiali), perchè per farlo occorre che le informazioni visive e motorie siano analizzate ed integrate istante per istante. Allo stesso tempo, sappiamo benissimo che non abbiamo alcuna capacità di solleticarci da noi stessi. Infatti, l’area cerebrale ove giungono le informazioni provenienti dai recettori tattili è informata, già in anticipo, che sono i “movimenti delle nostre dita” i responsabili della stimolazione tattile.

Questi processi complessi si verificano perchè il nostro cervello può svolgere molte funzioni senza la partecipazione della consapevolezza (inconscio).

Per circa un secolo (quello appena passato) l’inconscio è stato identificato ...

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La straordinaria capacità del sistema motorio

I bambini con disturbo dello spettro autistico sono noti, anche ai non addetti ai lavori, per le loro difficoltà comunicative, per le stereotipie e per la difficoltà nello stabilire la relazione con l’altro.

Oggi, la ricerca scientifica ha dimostrato che queste “anomalie cliniche” sono consequenziali ad “un’anomalia del neurosviluppo”.

Pertanto, i bambini  con disturbo dello spettro autistico manipolano e conoscono il mondo in maniera differente da quei soggetti che non presentano un’anomalia del neurosviluppo.

Prima ancora di conoscere il mondo esterno a noi, il cervello deve imparare a conoscere ed interagire con il corpo che lo possiede (propriocezione).

Le difficoltà nel “GUARDARE”, nel “MANIPOLARE”, nelle “POSTURE”, nel “GIOCARE CON L’ALTRO”, nel “PARLARE”, nelle “AUT...

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L’autismo potrebbe demolire l’ultimo baluardo della psichiatria.

Per alcuni storici, la psichiatria fu fondata nel 1790 da Philippe Pinel che lavorava presso l’ospedale Salpetriere di Parigi.

Infatti, il medico francese fu il primo a sostenere che i disturbi del comportamento non erano riconducibili a disturbi della morale e, pertanto, la psichiatria doveva essere considerata una disciplina medica.

Fino ad allora, solo i disturbi dovuti a danni visibili al cervello, quelli rilevabili all’autopsia, avevano un interesse medico e venivano etichettati come disturbi neurologici.

I disturbi del pensiero, come quelli dell’affettività e dell’umore, non sembravano essere associati a danni cerebrali rilevabili e, dunque, venivano considerati “difetti nel carattere morale” di una persona.

Pinel criticò aspramente queste concezioni, sostenendo che i di...

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Le infezioni possono provocare l’autismo.

A metà degli anni ottanta del secolo scorso sono stato spettatore ed attore di un cambiamento epocale nel campo dell’epilettologia. Laureato in medicina e chirurgia nel 1985 e specializzato in Neurologia nel 1989, sono stato iscritto alla L.I.C.E. (lega italiana contro l’epilessia) per circa un ventennio. In quegli anni, nel campo dell’epilettologia, si verificò, se non una rivoluzione, un grande cambiamento con conseguente cambio di paradigma.

Da allora non si parlò più di epilessia bensì di epilessie, e la classificazione delle epilessie divenne fondamentale per avere successo nella scelta del farmaco antiepilettico.

Inoltre, si fece maggiore chiarezza sull’eziologia delle epilessie.

Si lottò con forza per far comprendere che le epilessie non erano trasmesse geneticamente.

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Il cervello

Negli ultimi anni ho incontrato tanti giovani tecnici (psicomotricisti, logopedisti, educatori, psicologi, osteopati) che mi hanno manifestato il desiderio di ricevere più informazioni sull’ “autismo in età evolutiva”, per poter lavorare meglio con i loro giovani pazienti.

A tutti questi validi e simpatici professionisti ho dato un solo consiglio: “studia bene come è fatto e come funziona il più complicato oggetto mai costruito, il cervello”.

Infatti, l’autismo è sempre l’espressione di un’encefalopatia, ed il ritardo della scienza nella comprensione dell’autismo non può non spiegarsi che nel ritardo con cui abbiamo iniziato a conoscere la struttura ed il funzionamento del cervello.

Senza dimenticare che, nel corso della nostra storia, si sono dedicati allo studio d...

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