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IL CERVELLO DEL BAMBINO AUTISTICO

Il blog autismo fuori dagli schemi offre alle lettrici e ai lettori il mio intervento al convegno del 3 e 4 novembre che si è svolto a Meta dal titolo: DISORDINE SENSI- MOTORIO, PERCEZIONE E INTEGRAZIONE SENSORIALE: IL TEMPO DI AGIRE

                           

-RINGRAZIAMENTI

-PRESENTAZIONE (questa storia nasce nel 1992 anche se il mio pregresso di NFP condiziona il tutto. Infatti, ricercavo i correlati neuro-elettrici che sono alla base dei disturbi della coscienza (epilessie) ed incontrai un personaggio, il dottor Carl H. Delacato, che dagli anni sessanta collegava la sensori-motricità con il neurosviluppo)

L’intervento che vengo a presentarvi, in effetti, trova la sua genesi nel 1906 quando Camillo Golgi e Santiago Ramòn y Cajal scoprirono l...

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DISORDINE SENSORI-MOTORIO, PERCEZIONE E INTEGRAZIONE SENSORIALE: IL TEMPO DI AGIRE

Il convegno del 3 Novembre e il successivo seminario del 4 novembre, si propongono di introdurre le conoscenze legate alla percezione visiva, uditiva ed ai “riflessi primitivi” in relazione all’integrazione sensori-motoria ed agli aspetti ad essa collegati dalla regolazione posturale, all’equilibrio, alla coordinazione, all’attenzione ed alla sfera cognitiva.

Si introdurranno terminologie ed argomenti attraverso un linguaggio comune a tutte le figure sanitarie, in maniera sistematica e multidisciplinare. Si definiranno le linee guida per uno screening di un problema visuo-percettivo, ponendo inoltre le basi per l’inizio di un approccio multimodale e multidisciplinare ai disturbi del neuro-sviluppo. Le due giornate sono aperte a tutti soprattutto alle famiglie e al mondo della scuola.

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L’INVITO DEL NEUROFISIOPATOLOGO

                                                         

 Coerenti con il nostro tempo, il tempo in cui operiamo, stiamo prendendo atto che è necessario un cambio di paradigma sia per conoscere meglio lo sviluppo della nostra individualità sia per prenderci “cura” di quei nostri cuccioli che manifestano segni clinici secondari ad un disordine del neurosviluppo.

Viviamo ed operiamo in un tempo ove il cervello umano, già da moltissimi anni, non è più “considerato” un semplice refrigeratore  utile per raffreddare il sangue surriscaldato dal cuore (Aristotele) ma, neppure, una scatola nera (comportamentismo) oppure una complessa e sofisticata corteccia cerebrale modulare e autonoma rispetto al resto del sistema nervoso (...

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IL NEUROSVILUPPO DALLA PROSPETTIVA DEL NEUROFISIOPATOLOGO

                        

Un neurofisiopatologo deve impegnarsi nel tentativo di provare a condurre il neurosviluppo (fisiologia), ed i disordini del neurosviluppo (patologia), tra le condizioni biologiche.

Questo significa, innanzitutto, che quanto viene osservato ed ascoltato, in ambito sia fisiologico sia patologico, non deve essere sottoposto all’interpretazione del tecnico (quel cucciolo d’uomo ha uno sviluppo psico-motorio nella norma oppure mostra un ritardo dello sviluppo psico-motorio oppure è autistico) ma deve essere spiegato in termini di anatomia e fisiopatologia del sistema nervoso, partendo dallo studio del tessuto nervoso (neuroni e cellule gliali)

Per questo, non possiamo progredire nello “sviluppo” delle nostre conoscenze e, tantomen...

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IL RUOLO DELLA SOSTANZA BIANCA SUPERFICIALE

                                               

Nel 1906, con la scoperta che il S.N.C. come tutte le altre parti del nostro corpo fosse composto di cellule (cellula nervosa o neurone), inizia lo studio del tessuto nervoso.

 Nel corso di tutti questi anni abbiamo appreso che il tessuto nervoso, in effetti, è composto da due differenti tipi (per origine e funzione) di cellule: quelle della sostanza grigia, i neuroni per l’appunto, e quelle della sostanza bianca o cellule gliali.

 Abbiamo conosciuto molte proprietà biologiche delle cellule nervose ( per esempio, generano e conducono potenziali d’azione, sono cellule plastiche, sono cellule perenni), come pure delle cellule gliali (ad esempio, sostengono ed isolano gli assoni rende...

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Tanti auguri Carl

                                                                       

….”Guardare un bambino che, senza fine, si morde una mano o fa ruotare un portacenere in modo ipnotico; che fissa per ore, con lo sguardo vuoto, un granello di polvere; che urla, al vostro avvicinarsi, come un animale ferito; che si colpisce il volto senza fine o si spalma sul corpo le sue stesse feci, guardando per tutto il tempo diritto attraverso di voi, incute paura.

Questo è il bambino autistico!

Era ovvio che questo era il punto di partenza.

Ormai avevo tenuto sotto osservazione più di un centinaio di bambini che erano stati giudicati come autistici almeno una volta...

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ENTANGLEMENT E AUTISMO

                                  

Nell’ultimo articolo del blog “autismo fuori dagli schemi” (Filogenesi dell’autismo) abbiamo chiarito che, per le moderne neuroscienze, l’intenzionalità (esseri agentivi) compare nel corso dell’evoluzione grazie ad una “organizzazione comportamentale”(necessità di trovare nuove strade per affrontare nuove circostanze impegnative) basata su modifiche della struttura, funzione ed organizzazione dei sistemi nervosi nelle varie specie viventi.

In origine, miliardi di anni fa, la vita non richiese cellule nervose; era, ed è per questi organismi, sufficiente disporre di molecole sensibili alle sostanze nutritive e velenose da cui scaturiscono certe azioni.

Con l’evolversi di corpi più complessi (e...

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“FILOGENESI DELL’AUTISMO”

Spesso la medicina ha etichettato, erroneamente, i soggetti con disturbo dello spettro autistico come soggetti con deficit delle intenzioni o, più nello specifico, con difficoltà nella lettura delle altrui intenzioni.

Cosa sappiamo, grazie alle neuroscienze, dello sviluppo delle intenzioni (agente intenzionale)?

La biologia evolutiva sostiene che, circa duecento milioni di anni fa, con la comparsa dei mammiferi venne alla luce un nuovo psicostato: l’agire intenzionalmente rafforzato da un nuovo livello di funzionamento esecutivo...

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NOI > ME

L’ossessiva ricerca sul “chi siamo” ci ha fatto conoscere che la comparsa dell’essere umano e il suo dominio sugli altri mammiferi rispecchia questo schema generale: gli individui si sono uniti per dare vita ad agentività socialmente condivise ( sistemi di controllo a feedback costituiti socialmente), che potevano perseguire obiettivi che nessuno individuo poteva realizzare da solo.

Immaginiamo, ad esempio, un gruppo di ventidue ragazzi che intendono dar vita a una partita di calcio.

Devono necessariamente dare forma ad una autoregolazione normativa, una forma sociale non presente in Natura, in cui gli individui sono obbligati a controllare le proprie azioni non solo individualmente (devo passare la palla a chi ha maggiore opportunità per il successo di squadra), ma anche ...

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