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Verso una diagnosi biologica delle psicosi?

Venticinque anni fa incontrai un genitore di un soggetto con autismo che fece nascere in me la “curiosità” di provare a comprendere i segreti del comportamento autistico. Questo Natale, quel genitore, mi ha donato quest’articolo. Ho piacere a condividere queste preziose informazioni con le amiche e amici del blog.

Cerveau & Psycho Mensile francese N.84 gennaio 2017. Pag. 21

Verso una diagnosi biologica delle psicosi?

Thomas Insel, neuroscienziato e psichiatra, direttore di I’Istituto Nazionale di Salute Mentale americana tra 2002 e 2015.
Traduzione di Sergio Martone, genitore, Vice Presidente Associazione Acffadir ONLUS.

Schizofrenia, disturbo bipolare… Da quasi un secolo, queste categorie diagnostiche raggruppano in effetti dei pazienti molto differenti...

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Auguri di Buon Natale: andare all’essenziale!

Gli auguri più sinceri a tutte le amiche ed amici del blog di un Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Il blog ha costantemente provato ad andare “fuori dagli schemi”, di andare all’essenziale. Lo ha fatto sin dal primo articolo quando ha “contestato” la generica diagnosi di autismo, ed ha proposto ,in  coerenza con le conoscenze scientifiche attuali, una classificazione degli autismi in merito alla clinica (presenza o meno di stereotipie,livello di sviluppo del linguaggio, età di insorgenza dei primi sintomi) ed  al livello di organizzazione dell’attività elettrica cerebrale ( e.e.g.) . E’ andato fuori dagli schemi quando ha invitato TUTTI a non esaurire il proprio ruolo nel “categorizzare” una condizione medica...

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L’importanza del sistema somato sensoriale per il cognitivo

Le neuroscienze attuali ci hanno fornito “la grande occasione” di comprendere le patologie mentali grazie alla neurologia, ovvero grazie allo studio dell’anatomia, della fisiologia e della semeiotica del Sistema Nervoso. Qualora si volesse cogliere questa grande occasione, la prima questione ad essere chiarita, dovrebbe essere quella di comprendere che non esiste, contrariamente a quanto insegnatoci, la percezione pura di un oggetto nell’ambito di un singolo canale o modalità sensoriale (es. visione). Per percepire un oggetto, qualunque modalità sensoriale sia interessata, l’organismo ha bisogno di segnali sensoriali specializzati, oltre che dei segnali che derivano dagli aggiustamenti del corpo, necessari per la realizzazione della percezione...

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Sentimento ed autismo……… e robotica

Quando, involontariamente o meno, ti capita di “incontrare” un volto o un rametto di pungitopo, oppure l’odore di un sigaro cubano, o un tocco sulla nostra testa o, ancora, una nota musicale, oppure, in una terra straniera, immagini i colori del “tuo” Vesuvio, succede che, nel tuo cervello, si innesca una modifica delle rappresentazioni neuronali (neurostato). Queste sono conseguenziali al fatto che, come già scritto nell’ultimo articolo, certe aree neuronali inviano potenziali d’azione ad altre aree cerebrali, oltre che ad ogni parte del  nostro corpo, attraverso la via neuronale e quella ematica. L’azione (viscerale e motoria) automatica che ne consegue (psicostato) viene chiamata EMOZIONE...

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Emozione ed Autismo (ricapitolando)

Ricapitolando gli eventi descritti (anche se ancora parziali per una comprensione ottimale della problematica), possiamo affermare che, le neuroscienze attuali, considerano quanto segue fondamentale per lo studio della biologia dell’emozione:

-Quando il mio sguardo, o qualsivoglia via sensoriale, “cade” su di un induttore di emozione (ad es. il volto di una persona), la conseguenza è, sia una rappresentazione (più o meno consapevole) visiva di “quel volto”, sia il coinvolgimento dell’intero organismo, in merito a “quel volto”.

-Inoltre, conosciamo con certezza che “quel volto” non viaggia nei nostri cervelli come una fototessera...

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Emozione ed Autismo (parte quarta)

Nel corso dell’evoluzione, di fronte a certi “stimoli”, specie quelli potenzialmente utili o pericolosi per la sopravvivenza, gli organismi hanno acquisito i mezzi per reagire, collezionando risposte denominate “emozioni”.

Dunque, le emozioni possono presentarsi in due tipi di circostanze: quando l’organismo PERCEPISCE oggetti e/o situazioni attraverso i suoi dispositivi sensoriali oppure, quando RICORDA (ripercezione o ricategorizzazione) oggetti e/o situazioni.

Quello che succede tipicamente in un’emozione è che alcune aree cerebrali inviano informazioni ad altre regioni del sistema nervoso, oltre che al corpo intero. Le informazioni viaggiano lungo due vie, una è rappresentata dal flusso ematico (attività ormonale), mentre l’altra è la via neuronale (attività elettrochimica)...

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Emozione ed Autismo (parte terza)

Sentir citare la parola emozione richiama alla mente una delle “emozioni universali”, quale gioia, tristezza, disgusto, paura, rabbia, sorpresa, oppure una delle emozioni sociali, quale l’imbarazzo o la gelosia, oppure la colpa o l’orgoglio, o ancora un’ emozione di fondo (benessere, malessere, calma, tensione). Tutte le emozioni, per le neuroscienze attuali, sono risposte chimiche e neuronali, la cui funzione è quella di assistere l’organismo nella conservazione della vita. Dunque, le emozioni sono processi determinati biologicamente, dipendenti da circuiti neuronali la cui organizzazione neurologica è in parte predisposta in modo innato, lasciando al processo di apprendimento il compito di modulare l’espressione dell’emozione...

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Emozione ed Autismo (parte seconda)

Alla fine della nostra esistenza siamo deteriorati e moriamo. In effetti, la maggioranza di ciò che ci compone si deteriora nel corso della nostra vita, per questo viene sostituita da altre parti a loro volta deteriorabili. Durante la vita, numerosissime volte, si ripetono i cicli di morte e nascita, alcune nostre cellule sopravvivono pochi giorni, altre per un anno, altre rappresentano una vera eccezione (cellule nervose, cellule del cuore, cellule del cristallino). L’apprendimento rappresenta il processo, attraverso il quale, le cellule nervose, non sostituibili, vengono modificate...

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Emozione ed autismo (parte prima)

Seguire con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare un sottile dispiacere…………domandarsi perchè quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire…….capire tu non puoi……..tu chiamale se vuoi emozioni……….

L’emozione,così come il tempo e la consapevolezza, è un concetto chiaro a tutti, fin  quando non ci viene chiesto di definirlo. Per tale motivo ho ritenuto opportuno partire da una delle più belle definizioni del significato di emozione regalataci da Mogol e Battisti. In perfetta coerenza con quanto scritto in questi sei mesi, tratteremo l’argomento nei termini della neurobiologia evolutiva.

Nel secolo scorso,...

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Una nuova era per i disturbi dello spettro autistico

Il blog ha compiuto sette mesi, durante i quali sono stati presentati 105 articoli, al fine di favorire la comprensione dei disturbi dello spettro autistico. Tutti gli articoli sono coerenti con la formazione dell’autore (biologica evolutiva). Quest’ultima è figlia di recenti conoscenze scientifiche che, da qualche decennio a questa parte, hanno radicalmente modificato il modo di inquadrare la malattia mentale. Infatti, siamo ben consapevoli di come un eccesso di dopamina possa generare un “disturbo psichico”, mentre una carenza di dopamina produce un “disturbo motorio”. Per stare in “buona salute” è necessario preservare l’equilibrio. Quando questo è compromesso il cervello non funziona più in maniera normale...

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